Visualizza PDF 2016-01-07-Il Tempo-Irmici
di Pier Ernesto Irmici
Carl Schmitt, a distanza di circa quarant’anni, diede due diverse e opposte risposte per giustificare la sua adesione al nazismo: nel 1933 affermò che aderì perché, riferendosi al «nomos», era conseguente alla sua appartenenza a un popolo e a un territorio, quello germanico, nel 1973, invece, richiamandosi alla «lex», spiegò che essendo lui fautore del positivismo giuridico non poteva che aderire alla legge dei pieni poteri legalmente approvata con i due terzi del Parlamento. Questa giravolta di Schmitt, che lascia intravvedere la complessità della materia, è stata ricordata da Natalino Irti nel suo intervento pronunciato nel XV «Colloquio Internazionale», organizzato dall’«Istituto per il Lessico intellettuale europeo e Storia delle idee» (C.N.R.) quest’anno dedicato al tema «Nomos-Lex». Nel corso di tre giorni con rigoroso approfondimento filologico studiosi italiani, belgi, francesi e tedeschi (Tullio Gregory, Luciano Canfora, Enrico Berti, Carlo Borghero, Jean Robert Armoghate, Jaqueline Hamesse, Paul Tombeur, Norbert Hinske, Hansmichael Hohenegger, solo per citarne alcuni) si sono confrontati sull’evoluzione di questi termini, a partire dal mondo babilonese con il codice delle leggi di Hammurabi, attraverso il mondo greco e latino per arrivare all’età moderna e contemporanea. Il bilancio di queste tre intense giornate, dal punto di vista scientifico, è stato certamente positivo ed evidenzia tutte le potenzialità che l’Italia può esprimere anche nel settore umanistico, dove esiste una tradizione di grande prestigio internazionale, ma ciò stride con la sordità del Governo Renzi nei confronti della Ricerca e dell’Università. Lo ha sottolineato il Presidente del C.N.R. Luigi Nicolais all’apertura del convegno, lamentando che nella legge per la stabilità, recentemente approvata, le risorse per la ricerca sono sempre più limitate, mentre in altri paesi europei – come Germania, Francia, Spagna, Regno Unito – si investe sempre di più in questo settore strategico per il futuro.