Visualizza PDF – 2017-01-26-CronacheSalernitano-Marino
LA SCOPERTA – Oltre al contenuto dei testi, l’analisi ha permesso di acquisire altre informazioni preziose
Verranno mostrati i risultati della tecnologia scoperta quasi un anno fa da un team di ricercatori internazionali guidato dagli istituti del Cnr Istituto di nanotecnologia, per leggere i papiri ercolanesi senza srotolarli
ERCOLANO. Aprire e leggere virtualmente i famosi papiri di Ercolano. E’ questo il tema del convegno che si tiene questa mattina dalle ore 9 e si intitola “I papiri di Ercolano tra scienza e filosofia”. L’incontro scientifico è promosso dal Centro Linceo Interdisciplinare e si svolge all’Accademia dei Lincei, via della Lungara 230, Roma. La scoperta è stata compiuta alcuni mesi fa da un team internazionale di ricercatori, guidato dagli istituti del Cnr Istituto di nanotecnologia (Nanotec-Cnr) e Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee (Iliesi-Cnr). Dopo mesi e mesi di studio, oggi i fisici del Cnr autori della tecnica innovativo (tomografia a raggi X), presenteranno i risultati insieme ai matematici informatici che hanno reso possibile l’interpretazione dei dati letti’ sui vari strati del papiro arrotolato, e insieme a filologi e paleografi, che per la prima volta avranno la possibilità di accedere alle informazioni contenute nei 1.800 rotoli conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli. La collezione si ritiene essere l’unica biblioteca antica in nostro possesso e adesso i papiri carbonizzati nell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. potranno essere letti senza srotolarli, e quindi preservandone l’integrità. Oltre al contenuto dei testi, l’analisi ha permesso di acquisire altre informazioni preziose, elementi interessanti a noi prima ignoti come ad esempio tipologie scrittorie diverse. La tecnica, che usa la luce di sicrotrone, è in grado di amplificare il contrasto tra l’inchiostro della scrittura e il papiro così da distinguere il testo all’interno del rotolo carbonizzato. Le conoscenze che si acquisiranno dalla lettura dei papiri potranno rivoluzionare le conoscenze dalla storia, della filosofia antica e della letteratura classica.
«La tecnologia sviluppata dal Cnr – ha spiegato Vito Mocella dell’Istituto per la microelettronica e microsistemi, che ha guidato il gruppo di ricerca – oltre ad aprire nuove opportunità per lo studio dei manoscritti antichi presenta importanti applicazioni moderne, ad esempio nel campo delle attività forensi per trovare indizi in reperti che sono stati danneggiati o bruciati per nascondere le prove, o nel campo medico dove le tecniche di imaging sono determinati nella formulazione delle diagnosi, o ancora in campo industriale per individuare in modo non invasivo falle o difetti all’in-terno di prodotti particolarmente delicati e pregiati».
Lo scorso giugno, in occasione della scoperta, vennero analizzati soltanto due papiri per capire la portata d’azione di queste tecnologia. «Abbiamo analizzato due rotoli ercolanesi della collezione – spiegò all’epoca Alessia Cedola, ricercatrice di Nanotec, Cnr – con una tecnica avanzata di tomografia a raggi X, solitamente utilizzata in ambito medico, e poi abbiamo applicato una serie di algoritmi di analisi dei dati, sviluppati ad hoc per lo svolgimento virtuale. La tecnica ha la caratteristica di amplificare il contrasto tra la scrittura e il papiro, così da individuare e distinguere al meglio il testo al suo interno».
Luca Marino